Napoli, 20 ottobre 2012 – Le linee strategiche disposte dal capo della Polizia, Antonio Manganelli, al termine del vertice con i vertici investigativi della Polizia dopo l’omicidio del giovane di Napoli, sono di “implementare da subito le risorse per il controllo del territorio, dare un ulteriore impulso alle attività info-investigative concentrandosi, in particolare, sulla ricerca dei latitanti dei clan emergenti”. Già in queste ore si stanno predisponendo i nuclei di rinforzo che dovranno potenziare attività di prevenzione e indagine. Il dispositivo di rinforzo del controllo del territorio e dell’attivita investigativa a Napoli, voluto dal capo della Polizia, Antonio Manganelli, sarà operativo già da lunedì prossimo. Martedì la riunione tecnica convocata in procura deciderà come modulare gli interventi.Il vertice per la sicurezza a Napoli era stato convocato per le 11 di stamane dal capo della polizia Antonio Manganelli. All’ordine del giorno, la lotta al crimine e il controllo del territorio in città. La decisione arriva dopo l’omicidio di Pasquale Romano, il giovane rimasto vittima di uno scambio di persona da parte di un killer e all’indomani della visita del ministro dell’interno Cancellieri , dopo i funerali del giovane, ai genitori del ragazzo ucciso.Riflettori puntati dunque sull’emergenza Napoli ed in particolare sulla nuova faida che da mesi sta insanguinando i quartieri della periferia settentrionale della metropoli partenopea per il controllo del traffico di droga sulle piazze di Scampia, Secondigliano ma anche dei comuni di Melito, Mugnano, Arzano e Casavatore.Intanto, dal fronte delle indagini per far luce sull’omicidio di Lino Romano c’è da registrare nelle ultime ore una battuta di arresto. Gli inquirenti, infatti, devono fare i conti con un muro di omertà. Nessuna soffiata, nemmeno anonima, è arrivata alle forze dell’ordine. E dunque il lavoro investigativo si complica non poco e di conseguenza, polizia e carabinieri, sono costretti ad allargare il raggio delle ricerche alò di là della pista che porterebbe al condomino della fidanzata di Lino, un pregiudicato sospettato, qualche giorno fa, di essere il vero bersaglio dei killer perché somigliante ai killer. Adesso si scava anche a più largo raggio negli ambienti della camorra di Marianella, legati a quello che un tempo era controllato dal clan Lorusso, la famigerata famiglia dei “capitoni”. Dunque, c’è il rischio di ricominciare daccapo. Magari con addentellati all’ultimo omicidio avvenuto in zona, quello di Mario Perrotta, ammazzato lo scorso 9 ottobre. Insomma, torna a galla la pista della fida quella che vede contrapposti il cartello degli “scissionisti” al gruppo dei “girati” di via Vanella Grassi, a loro volta legati alle nuove leve del clan Di Lauro, quello capeggiato dal figlio di “Ciruzzo o milionario”, Marco. Ma, intanto, si aspettano risposte concrete dal vertice di Roma per estirpare definitivamente la malapianta della camorra da Scampia e quartieri limitrofi che lunedi sera ha lasciato sul selciato di piazza Marianella un giovane incensurato 30enne colpevole solo di stare nel posto sbagliato al momento sbagliato.
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